Place du Champ Jacquet non è solo una pittoresca piazza a Rennes; è come entrare in una gigantesca macchina del tempo, un po' traballante. Basta dare un'occhiata al lato nord – lì troverai una fila di antiche case a graticcio che pendono qua e là come se avessero bevuto un bicchiere di troppo. Costruite nel XVII secolo, queste facciate colorate e storte erano considerate l'apice della costruzione solida all'epoca. Difficile da immaginare, vero? Oggi sembrano più una torre di Jenga medievale pronta a crollare da un momento all'altro.
Queste case traballanti hanno resistito a secoli di storia, schivando disastri e superando mode. Il loro fascino irregolare le rende una delle caratteristiche più affascinanti della piazza, come se stessero bisbigliando segreti del passato medievale di Rennes. È una fotografia vivente di una vecchia Rennes che, nonostante le apparenze, è ancora in piedi.
Ed ecco dove le cose diventano ancora più interessanti. Il lato nord di Place du Champ Jacquet sembra essere stato estratto direttamente da una fiaba, ma il lato sud racconta una storia molto diversa. Nel 1720, un incendio devastò Rennes con furia, lasciando una scia di distruzione al suo passaggio. Le fiamme dilaniarono la città, ma quando raggiunsero Place du Champ Jacquet, si fermarono misteriosamente. Il lato nord riuscì a scampare, mentre il lato sud non ebbe la stessa fortuna. Puoi davvero vedere dove il fuoco si è fermato – la piazza stessa funge da linea di confine tra sopravvivenza e rovina.
Oggi, questo netto contrasto è ancora visibile: il lato nord con le sue case a graticcio traballanti che sopravvissero all'inferno, e il lato sud ricostruito con solide strutture in pietra dopo l'incendio. È come una vista divisa di Rennes prima e dopo la sua esperienza con il disastro. Place du Champ Jacquet si erge come un promemoria vivente della resilienza della città, dove il vecchio e il nuovo si fondono per raccontare una storia di sopravvivenza, perdita e rinascita.
E poi c'è il tizio al centro della piazza, che tiene in alto un pezzo di carta strappato come se avesse appena dettato legge. Quello è Jean Leperdit, l'intrepido sindaco di Rennes durante la Rivoluzione Francese – un periodo iniziato con sogni di libertà e uguaglianza ma che ben presto è scivolato nel Terrore. Quando arrivò il 1793, la situazione in Francia era diventata piuttosto tetra. Le ghigliottine erano in piena attività e essere etichettati come traditori significava spesso un viaggio molto breve verso il patibolo.
Leperdit, tuttavia, non era un sindaco qualunque. Era un uomo di convinzione che credeva negli ideali della rivoluzione ma tracciò una linea quando si trattò di spargimenti di sangue. Il suo atto più leggendario? Strappare un decreto che ordinava l'esecuzione di 23 cittadini di Rennes. Fu un momento di pura sfida, in cui opporsi al governo rivoluzionario avrebbe potuto costargli la vita. Ma lo fece comunque, salvando vite e dimostrando che anche nei momenti più bui c'è spazio per il coraggio e l'umanità.
Place du Champ Jacquet non è solo una piazza; è come il libro di storia della città che è stato lasciato fuori sotto la pioggia un paio di volte. Ci sono le case medievali che si inclinano e scricchiolano ma si rifiutano di cadere senza combattere, gli edifici in pietra che mostrano con orgoglio di essere i nuovi arrivati nel quartiere (anche se ora hanno qualche secolo sulle spalle), e naturalmente Jean Leperdit che assume la sua posa di sfida come se fosse nel mezzo di un film di supereroi.
La piazza è come un dipinto rinascimentale mescolato con un atteggiamento punk rock – pieno di contrasti, stranezze e più di qualche sorpresa. È come se Rennes stessa avesse deciso di prendere posizione proprio qui, dicendo: 'Sì, abbiamo passato un po' di tutto, ma siamo ancora qui, affascinanti e disuguali come sempre.' Ogni centimetro di questo luogo ha qualcosa da dire, che si tratti delle case a graticcio che sussurrano del Grande Incendio o della statua di Leperdit che ricorda a tutti che a volte bisogna strappare tutto e ricominciare da capo.